Che cos’è l’autismo?

Quando parliamo di autismo ci troviamo di fronte a un gruppo di disturbi di natura neurobiologica più correttamente definiti Disturbi dello Spettro Autistico (ASD) i cui sintomi si manifestano precocemente e permangono per tutta la durata della vita. Le caratteristiche tipiche degli Disturbi dello spettro autistico possono essere riassunte in:

Accanto a questi sintomi basilari, le persone autistiche possono presentare, in misura più o meno marcata, anche disturbi sensoriali, problemi del sonno e di alimentazione, disarmonie motorie, disarmonie nelle abilità cognitive, scarsa autonomia personale e sociale, autolesionismo, aggressività. Ad essere assente o fortemente compromesso nell’autismo è il patrimonio innato di abilità con cui ogni essere umano, ovunque si trovi e al di là di qualsiasi differenza etnica e culturale, riesce ad entrare in contatto con gli altri, ad intuirne bisogni, stati d’animo, aspettative.

La prevalenza è tutt’altro che rara: il dato più recente del Center for Disease Control and Prevention Epidemiology Program Office riporta 1 caso ogni 36 bambini nella fascia di età di 8 anni.

La mancanza di intuizione fa sì che le persone autistiche fatichino a collaborare e ad avere iniziativa nella vita di tutti i giorni e soprattutto a sopportare i cambiamenti di routine e gli imprevisti; per la stessa ragione possono entrare in crisi per le attese o per il fatto di dover aspettare il proprio turno o per altre situazioni simili.

Anche gli stimoli sensoriali vengono elaborati dalle persone con autismo in modo diverso rispetto alla popolazione neuro-tipica. Un oggetto “fuori posto” può condurle ad una crisi di agitazione; un tono dell’eloquio concitato, un rumore anche del tutto sopportabile per noi, può indurle a tapparsi le orecchie, a scappare in un altro luogo o a dar vita a stereotipie motorie o verbali.

Il linguaggio verbale non sempre è presente e anche quando lo è il suo utilizzo può essere bizzarro o apparentemente privo di senso. Le difficoltà possono presentarsi sia a livello di produzione, ma anche e soprattutto a livello di comprensione, e quindi anche persone con autismo che si esprimono molto bene talvolta possono non capire il senso di quanto viene loro detto, in particolare se si utilizza un linguaggio ricco di sfumature, metafore, ironia, ecc.
Per gli stessi motivi possono non comprendere bene domande articolate o che contengano il “perché?”, alle quali è possibile che rispondano in maniera non appropriata o con la ripetizione della domanda stessa.

In circa il 70% dei casi inoltre all’autismo si accompagnano, in comorbidità, altri disturbi di tipo psichiatrico e neurobiologico.

L’autismo è una condizione che porta con sé difficoltà, più o meno severe, ma esprime anche una maniera differente di guardare le cose, una grande sfida educativa, umana, e di inclusione.

Chiunque ruoti intorno alla persona autistica (o con autismo) è chiamato a fornire un accudimento superiore a quello che normalmente si dedica ad una persona neuro-tipica, talvolta con il rischio di ricevere in cambio frustrazione relazionale e affettiva e isolamento sociale.

È dunque importante avere un approccio di presa in carico globale che tenga in considerazione tutte le persone e le risorse che ruotano attorno alla persona autistica.

 Un intervento precoce, globale e rispettoso della persona, dei suoi desideri e delle sue specificità, fa la differenza e permette notevoli miglioramenti e un innalzamento del livello di qualità della vita della persona in questione e del suo nucleo familiare.

Fonte: Fondazione bambini e autismo, https://www.bambinieautismo.org/cose-lautismo/.